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SGS Architetti Associati
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TERZO CLASSIFICATO

Un nuovo modo di vivere la città, in costante cambiamento, come la storica Sittard. Dalla concreta necessità di dare nuovo vigore a quello che un tempo fu uno dei luoghi storici più interessanti e visitati al confine con la Germania, viene lanciato un concorso al quale SGS Architetti Associati orgogliosamente arriva terzo. L’idea di base dello Studio è stata quella di proporre il concetto della Slow City, per una qualità migliore della vita, mantenendone intatta identità e carattere. Sittard è una città in sofferenza, sempre meno visitata. Analizzarne i punti critici e proporre valide alternative non invasive, ma strategiche è stato il focus del progetto.

 

 

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Cuore di questo Salone italiano del tessile è l’Area Trend, nata da un percorso di selezione che ha visto le aziende espositrici accogliere e poi sviluppare le indicazioni di mood provenienti da una regia d’eccezione: Stefano Fadda, art director di Milano Unica, con SGS Architetti Associati, che hanno curato gli allestimenti. Il risultato: una messa in scena museale il cui concept ed allestimento fanno comprendere il contenuto di ricerca di ogni singolo campione di tessuto o bottone speciale. Una esperienza sensoriale – visiva e tattile -  che si snoda lungo un percorso, come in una galleria, dove quadri di diverse misure e forme accolgono tessuti e materia in un’alternanza unica. Con il progetto della zona Trend SGS Architetti Associati dichiara l’efficacia del suo sguardo trasversale ed il potere di una consulenza articolata dalle prime fasi al momento finale.

ABISSI Le profondità come ispirazione // Tutto fluttua, niente è immobile nelle profondità marine popolate di animali e piante dalle consistenze evocative e dai magici colori. Qui tutto è straordinario, fantasioso e poetico.      

NATURA E ARTIFICIO Mosaico di paesaggi geometrici reali e artificiali // Una visione dall’alto, una mappatura aerea di diverse zone del mondo che mostra disegni geometrici di paesaggi naturali dai contorni precisi, interrotti dall’intervento umano ovvero da tagli urbani e rotture di cemento. Ciò che è artificiale è reale tanto quanto il naturale. 

AFRICA PUNK Intrecci primitivi naturali e urbani // E’ l’Africa nera magica e sensuale, con i suoi meravigliosi tramonti e le sue forti contraddizioni. Un universo potente per suggestioni e per impatto con la realtà.

PSICO BIT Allucinazioni a scansione numerica // Un tema fatto di due termini, “psico” e “bit” che rimandano a due mondi abbinati: quello psichedelico in cui abbandonarsi a girandole di colori e quello tecnologico fatto di un mosaico di geometrie.

 

 Art Direction: Stefano Fadda, Progetto Grafico e Video: Francesco Palmisano & Caterina Roppo, Produzione Video: Francesco Briganti, Servizio fotografico: ERDNA

Il sito di progetto,all’incrocio tra la 10th avenue e la 18th street di New York, attualmente destinato a parcheggio, si inserisce all’interno di una proposta di ridisegno generale dell’area introdotto dalla riqualificazione dell’High Line. Un nuovo concetto di edificio è alla base dell’idea per il concorso di New York dove, attività commerciali, produttive, terziarie e residenziali convivono in un unico luogo, uno spazio polifunzionale che rappresenta un nuovo punto d’attrazione per il quartiere e crea nuove relazioni tra la popolazione e la natura. Un elemento evanescente, luminoso e multi faccettato, caratterizza la Vertical Farm dove intorno a un grande cavedio si sviluppa una rampa elicoidale destinata alla coltivazione di prodotti agricoli ad uso dei cittadini. Una parte più solida con decorazioni in cemento che rimandano ad un albero stilizzato identificano la zona prettamente residenziale all’interno della quale si sviluppano diversi spazi disegnati per lo sport, la cultura e l’incontro. Una piastra dedicata a funzioni commerciali garantisce il collegamento tra l’High Line  e il quartiere sottostante e mette in comunicazione tutte le funzioni che si sviluppano nel resto dell’edificio.

SECONDO CLASSIFICATO

Soliera: una proposta di riqualificazione delle aree per un vivere quotidiano migliore, deputato alla socialità.

La proposta progettuale a scala urbana di Soliera si articola sull'identificazione di due ambiti profondamente diversi: la dorsale nord-sud di via Roma e il tessuto edilizio compreso nel quadrilatero via Grandi, via Marconi, via Menotti e via Garibaldi, interconnessi dal ridisegno di piazza Sassi. L’asse di penetrazione nord-sud di via Roma, corridoio di ingresso al centro di Soliera, si contraddistingue al suo intorno da un disegno urbano regolare che contiene le opportunità di accogliere nel suo sviluppo funzioni sociali di aggregazione e di servizi al cittadino, luoghi di incontro, spazi dedicati al gioco, alla sosta e all’attraversamento, lento e meditativo. La struttura urbana interna alle vie Marconi, Grandi, Menotti e Garibaldi è invece irregolare. Il disegno di questa porzione di Soliera è suddivisibile in quartieri funzionali che ne determinano una prospettiva di integrazione e interazione con l’espansione dell’attuale centro storico. Il lavoro svolto su piazza Sassi prevede una riscoperta dello spazio attuale, percepibile oggi come inattivo, trasformandolo in luogo dedicato alla sosta e alla socializzazione lungo tutto il suo sviluppo. Il progetto di trasformazione parte dalla ridefinizione delle quote di livello eliminando dislivelli e gradini con l’obiettivo di uniformare la quota di camminamento della piazza anche sotto i portici, consentendo una completa accessibilità alle persone diversamente abili. Il tema ricorrente delle aree di sosta e socializzazione viene usato come sistema di integrazione ai luoghi con i servizi al cittadino e al sistema del verde, in un disegno complessivo che potrebbe definirsi policentrico. L’area attualmente destinata a parcheggio, compresa tra la via Mazzini e la via Menotti, è stata pensata come luogo ideale per fiere, mercato, eventi e/o spettacoli all’interno di un progetto del verde con funzione di filtro per gli edifici al suo intorno, prevalentemente residenziali.

Il progetto si sviluppa attorno al disegno di due assi, attraversamenti principali della piazza, che determinano con la loro giacitura il confine delle aree destinate alle diverse funzioni in progetto. Entrando nella piazza sulla sinistra è stato progettato uno spazio verde, un piccolo parco/orto botanico con essenze autoctone, caratterizzato da percorsi dalla sezione irregolare per accentuare linee prospettiche e profondità. A suddividere parzialmente la dorsale centrale in due “corridoi” sono state inserite delle sedute integrate da alberature. Lo spazio centrale, può inoltre ricevere l’allestimento del mercato. La parte terminale della dorsale, che rappresenta la prosecuzione della passeggiata lungomare, fornisce l’occasione per il riposizionamento del bar, rivisto completamente nei materiali, e nella sua forma, punto di ritrovo durante l’arco dell’anno. La geometria della piazza parte dalla scelta progettuale di obbligare il fruitore a scegliere e seguire un percorso, finalizzato alla scoperta delle diverse funzioni e scorci possibili. Il progetto è caratterizzato dalla scelta di materiali che dialogano tra di loro e soprattutto con l’intorno circostante: dalla definizione di diverse pavimentazioni che identificano la gerarchia dei percorsi, all’utilizzo del legno sia per le pavimentazioni che per gli arredi, chiaro richiamo ai pontili marittimi, all’individuazione di essenze tipiche del paesaggio mediterraneo. Vengono anche proposte delle strutture a richiamo ideale di quelli che sono i retoni caratteristici di queste zone, che vanno a integrare l’ombreggiatura delle sedute. Gli arredi disegnano gli spazi attraverso un’alternanza di elementi in legno esotico ed elementi in acciaio corten, quest’ultimo materiale caratterizza anche tutti i corpi illuminanti.

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