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SGS Architetti Associati
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Il progetto della nuova biblioteca è il risultato emerso da stimoli derivanti dalla lettura del disegno della città e dalla valutazione degli edifici presenti intorno all’area di progetto in merito al loro valore architettonico al rapporto con il contesto alla tipologia formale e materica e al loro rapporto con il waterfront sia per quanto riguarda la situazione attuale che per quanto attiene al passato emerso dalla raccolta di foto storiche che ci raccontano di come era strutturata la città in quella particolare area. In particolare dalle foto storiche si vedono degli edifici probabilmente costruiti per le attività portuali orientati perpendicolarmente al mare che creavano un fronte continuo prima della loro demolizione e costruzione dell’Amalie Garden. La successiva demolizione dei caseggiati e la costruzione dell’Amalie Garden ha aperto la vista prospettica verso il mare impostando l’idea progettuale sull’asse che partendo dalla Frederiks Kirke collega la Amalienborg l’Amalie Garden e idealmente l’Opera House. In questo contesto di trasformazione parziale del waterfront l’area del concorso si configura come un vuoto progettuale una zona incompiuta anche se attualmente assorbe la funzione di parcheggio dei bus.Stimolato da queste considerazioni il progetto ha trovato una sua giustificazione nel contesto completando il disegno urbano e proponendosi come cerniera per una nuova lettura del waterfront e delle importanti architetture presenti nei dintorni: Il palazzo di Amalienborg residenza ufficiale dei Reali danesi la Frederiks Kirke l’Amalie Garden e l’Opera House.

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Il Refeel si trova a due passi da Porta Romana all’inizio di via Sabotino con una giacitura arretrata rispetto al filo stradale che gli concede maggior respiro e un magnifico colpo d’occhio a distanza. Diverse le modalità di consumo e le atmosfere a sottolineare i differenti momenti della vita del locale dalla mattina alla sera: sul lato lungo, alla destra dell’ingresso i tavoli destinati alla degustazione di breakfast, brunch e soft dinner, fanno da contrappunto alla zona aperitivo/long drink più ampia, a dar spazio alla consueta moltitudine serale, nella quale il bancone del bar è brillante e vitale protagonista, insieme alla coppia di divani chesterfield color testa di moro. Le ampie vetrate che circondano il locale affacciate su via Sabotino e su via Agnesi, presentano delle quinte/filtri solari che rendono ancora più piacevole la vita del locale all’interno e donano un’ampia e trasparente visibilità dall’esterno. La scelta delle finiture gioca tutta sulla contrapposizione tra il rovere anticato (scelto per le superfici orizzontali: pavimento e soffitto) e le imperfezioni del cemento faccia-vista (scelto per tutte le superfici verticali) con il delicato inserimento di dettagli in acciaio cromato per le strutture dei tavoli e dei dispositivi illuminanti che ben risaltano sui 2 materiali dominanti. Il bancone 12 metri di cemento faccia a vista che, disassato rispetto agli allineamenti del corpo di fabbrica rompe l’effetto corridoio per conferire allo spazio una nuova suggestiva distribuzione degli spazi.

 

Servizio fotografico: ALMA PHOTOS

Il progetto nasce dalla volontà di realizzare un locale che viva all’interno come all’esterno, nel quale possano convivere il relax di un ambiente confortevole e la vitalità di un ambiente dinamico, dove la raffinatezza e lo charme tipici dello stile milanese si mescolano alla convivialità e alla spontaneità tipicamente argentina, offrendo la possibilità di sperimentare il locale in modi differenti. Questa dicotomia è la storia del locale, la base della distribuzione, della progettazione degli interni, della scelta dei materiali, come, del resto, della stessa gestione del locale. Diverse le modalità di consumo e le atmosfere a sottolineare i differenti momenti della vita del locale dal tardo pomeriggio alla sera: il ristorante ‘relax’, suddiviso in due aree che occupano le zone agli estremi dello spazio, fa da contrappunto alla zona di transito/consumo nella quale il bancone del bar è brillante e vitale protagonista. Le ampie vetrate che circondano il locale affacciate sulla Piazza Sempione, con vista sull’arco della pace e sul parco, rendono ancora più piacevole la vita del locale all’interno e donano un’ampia e trasparente visibilità dall’esterno. Lo stile dell’arredamento che contrappone il gusto raffinato di stoffe preziose e tessuti damascati con arredi di design tardo anni 20 e oggetti di modernariato restaurato, si rivela un mix equilibrato e contraddittorio che ben rispecchia la natura dei suoi proprietari.

 

Servizio fotografico: ALMA PHOTOS

SGS Architetti Associati viene chiamato a progettare il concept dell’area Trend per la manifestazione Milano Unica che a partire dall’edizione 2015 è sotto l’egidia della società What’s Cool, con Stefano Fadda, direttore artistico e responsabile della commissione tendenze Milano Unica A/I 2016-17. Nello specifico l’area Trend viene completamente ripensata. Un nuovo approccio caratterizza la presentazione delle tendenze: viene infatti studiato un percorso sensoriale nel quale il visitatore viene bombardato da immagini e suoni; un viaggio attraverso quelli che saranno i nuovi mondi delle tendenze. Quattro mondi immaginifici a rappresentare altrettanti temi per amplificare il legame indissolubile tessile/moda. L’allestimento dei 1.200 mq a Superstudio viene così concepito: una parte iniziale con schermi che proiettano in loop interviste su “What’s Cool?” introduce il susseguirsi di stanze ognuna dedicata alle tendenze proposte. Il primo mondo che s’incontra è l’Arctic Tale, in cui colline saline evocano un mondo fantastico dall’atmosfera rarefatta e cromatismi glaciali, per giungere al mondo del Folk Land dove ritroviamo sempre delle colline però dalle nuance della terra, con stratificazioni di materiali ed elementi arborei che evocano la natura ed il paesaggio. Di tutt’altro stile è l’istallazione dedicata al Graphic Wave dove tubolari a sezione quadrata e decori bidimensionali a pavimento e a parete disegnano uno spazio contraddistinto dal forte cromatismo bianco/nero, da giochi geometrici e intrecci di linee che rimandano alle nuove tecnologie digitali. Come ultimo tema incontriamo Play Room dove palline dal mix di colori primari, sostenute da fili trasparenti, generano un effetto ottico dai colori variopinti che richiamano giocattoli vintage in legno, e identificano il gioco, non solo come una attività ma come uno stato d’animo. Una zona lounge, con divanetti, postazione catering e una videoproiezione che raccoglie e specifica gli argomenti esposti, accoglie il visitatore alla fine della presentazione.

 Art Direction: Stefano Fadda, Progetto Grafico e Video: Francesco Palmisano & Caterina Roppo, Produzione Video: Francesco Briganti, Servizio fotografico: ERDNA

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