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// Milano Unica “MUSIC MENÙ”, 28a edizione

 

14/10/2019

Si è tenuta giovedì 10 Ottobre la presentazione dei 48 progetti di architettura temporanea scelti per l’iniziativa editoriale di Publicomm “Best Italian Exhibition Design, che raccoglie in una mostra e in un volume i migliori progetti di allestimenti espositivi in Italia e all’estero.

 

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“L’exhibition design è sicuramente quella parte dell’architettura che testimonia meglio i rapidi mutamenti in fatto di organizzazione e fruizione dello spazio, di comunicabilità di un brand, di esposizione di un prodotto o di un’opera e di innovazione riguardo alle tecnologie e ai materiali…è uno specchio del nostro tempo, una fotografia istantanea delle aspirazioni delle aziende o delle istituzioni, delle mutazioni del comportamento dei visitatori e dei bisogni dei consumatori.”

 

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Con queste parole Angelo Dadda, Presidente di Publicomm, apre il testo che raccoglie la selezione di progetti.

Tra questi Milano Unica “MUSIC MENÙ” allestimento realizzato nel 2018 per la Fabbrica Orobia e successivamente nel 2019 riadattato per Rho Fieramilano.

 

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I punti di partenza che dettano la linea creativa e visionaria delle aree espositive sono i temi delle tendenze Primavera-Estate 2020, che accostano musica e il cibo, in una fusione trasversale tra passato e futuro ricreando un unicum stratificato di storia, icone e mondi.

Come afferma di nuovo Angelo Dadda:

“Gli allestimenti espositivi sono per i progettisti anche un’importante palestra in cui sperimentare tecniche e materiali, sentirsi liberi di mettere in discussione alcuni capisaldi del pensiero progettuale ed elaborare profonde riflessioni per giungere a soluzioni innovative e introdurre nuovi percorsi comunicativi.”

 

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La selezione dei progetti si è tradotta anche in una mostra costituita da 16 Totem trifacciali in cui sono stati esposti i progetti. L’iniziativa si è svolta presso la Casa dell’Architettura di Roma durante l’inaugurazione della “SPAM DreamCity”; il primo festival di architettura di Roma ideato e condotto dall’Ordine degli architetti di Roma.

La mostra itinerante avrà altre tappe importanti quali la Design Week milanese ad aprile 2020 presso lo Spazio Open e terminerà il suo percorso durante la Archweek di Miami a novembre 2020.

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Link: https://www.platformarchitecture.it/it/il-10-ottobre-la-presentazione-del-best-italian-exhibition-design-selection-2019/

 

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// GLI APPUNTI DI SGS ARCHITETTI ASSOCIATI SULL’ULTIMA EDIZIONE DELLA BIENNALE DI ARCHITETTURA DI VENEZIA 2018

 

10/12/18

Il 25 novembre scorso si è conclusa la 16° Mostra Internazionale di Architettura di Venezia, istituita dalla Fondazione della Biennale nel 1980. La Biennale è l’occasione per confrontarsi su temi a cui l’architettura prova a dare una risposta coinvolgendo non solo gli addetti ai lavori. Tema della rassegna 2018, curata da Yvonne Farrell e Shelley McNamara, era lo spazio libero o, meglio, luoghi non occupati dall’architettura. #Freespace è il fil rouge che ha guidato ogni Paese nella riflessione circa tematiche contemporanee urgenti come la povertà, le migrazioni, la crisi ambientale.

 

Le principali ispirazioni dalla Biennale 2018 tratte dal taccuino di SGS Architetti Associati:

PADIGLIONE ARGENTINA  

Tutti i progetti selezionati per il padiglione argentino erano riferiti al periodo successivo al 1983 quando, nel Paese, cadde la dittatura e cominciarono ad apparire spazi veramente liberi, come i parchi e le aree ricreative pubbliche.

Gli schizzi di architetti argentini affissi esternamente racchiudevano un lungo giardino orizzontale che, grazie all’installazione di specchi, si tramutava in un infinito spazio verde.

 

PADIGLIONE AUSTRALIA  

Nel padiglione australiano Baracco + Wright Architects e Linda Tegg hanno piantato più di 10.000 erbe selvatiche installando sopra di esse l'impianto di illuminazione Skylight (composto da 100 lampade a LED), per il sostegno alla vita vegetale. Un allestimento, dal titolo “Repair”, che esplicita le dichiarazioni degli autori: “Crediamo che l'architettura richieda un lavoro attivo per riparare l'ambiente”.

Con questo progetto l’Australia ha sottolineato l'importanza dell’attenzione all’ambiente e della riabilitazione dello stesso nella pratica architettonica.

 

PADIGLIONE GERMANIA  

La Germania ha dedicato il suo padiglione ad uno dei simboli nazionali, il Muro di Berlino. Unbuilding Walls evidenzia i resti del muro, un checkpoint, edifici sovietici e il villaggio di Modlareuth che, nel dopoguerra, fu diviso esattamente come la città.

Sul retro di strisce nere che spuntavano dal pavimento, come nastri di carta che spuntano da rotative, venivano raccontate delle storie portatrici di memorie e ferite: un monito per il futuro.

 

PADIGLIONE GIAPPONE  

Il padiglione giapponese era dedicato al problema dell'accesso e dell'utilizzo delle risorse del pianeta. Una mostra su progetti architettonici e artistici per raccontare in modo esemplare il rapporto tra architettura, uso delle risorse ambientali e comportamenti umani, “Architectural Ethnography”.

Lo scopo dell’allestimento era quello di creare le basi per la discussione attiva di questioni ambientali nella teoria architettonica e urbana.



PADIGLIONE VATICANO  

Per la prima volta nella storia, la Santa Sede ha partecipato alla Biennale di Venezia. L’ambientazione: la meravigliosa isola di San Giorgio Maggiore. Tra i designer più famosi che hanno realizzato il progetto troviamo Norman Foster, Francesco Cellini, Eduardo Souto de Moura e Sean Godsell.

Architetti provenienti da diversi paesi, appartenenti a diverse scuole e fedi religiose, hanno progettato e costruito dieci cappelle, un rimando simbolico ai dieci comandamenti.

 

PADIGLIONE NORDICO

Il padiglione scandinavo, progettato dallo studio di architettura finlandese Lundén, esplorava la possibilità di interazione tra natura e architettura.

Il progetto ha approfondito nuove modalità di costruzione che evidenziassero l'interazione tra l'edificio costruito e l'ambiente naturale circostante. Interessante la definizione di era geologica contemporanea…ANTROPOCENE!

 

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